Marco Chiari (marco.chiari@unifi.it; 0552757533)
I radiolari sono Protozoi planctonici, che vivono in tutti gli oceani, sia nelle acque superficiali che in quelle profonde. Il loro guscio, costituito da silice amorfa (opale), ha dimensioni che variano da 30 micron a 2 mm. I radiolari, il cui scheletro in opale con la diagenesi si trasforma in quarzo, sono presenti in diversi tipi di rocce sedimentarie carbonatiche e silicee, e sono utilizzati per studi biostratigrafici, paleoceanografici e per ricostruzioni geodinamiche.
Per lo studio di questi microfossili è necessario trattare le rocce carbonatiche con acido cloridrico (HCl); le rocce silicee invece sono trattate con acido fluoridrico (HF). I residui ottenuti vengono osservati al microscopio ottico e i radiolari isolati sono successivamente esaminati e fotografati al microscopio elettronico a scansione (SEM).
Laboratorio per la preparazione dei campioni:
Cappa BEAL per il trattamento dei campioni con HCL e HF.
Stufa da laboratorio ECOCELL per l’essiccazione dei residui.
Analisi dei campioni:
Microscopio LEICA MZ12,5 con obiettivo planapo 1x
Microscopio LEICA MZ8 con obiettivo planapo 1,6x
Microscopio LEICA M3c con obiettivo planapo 1,5x
Microscopio OLYMPUS BX51 con obiettivi PlanFL
Ultimo aggiornamento
27.11.2020